Dimostrazione con modelli matematici del fattore chiave per il successo di un’area verde
L’elemento chiave del verde urbano viene dimostrato, per la prima volta, per via matematica.
da Neue Landschaft n. 1/2016
Per la prima volta dei ricercatori hanno dimostrato, con strumenti di analisi matematica ed un modello simulato al computer, che un migliore accesso a parchi, aree forestali di pregio e ad altre aree verdi rappresenta un fattore chiave per rendere la vita nella città più attraente e sostenibile. Il Prof. Dr. Geoffrey Caruso dell’Università di Lussemburgo nonchè i ricercatori dell’Università di Digione, Besançon e Louvain-la-Neuve, hanno pubblicato i loro risultati sulla rivista “Computer, Environment and Urban Systems”.
I ricercatori hanno utilizzato strumenti di analisi matematica e modelli computerizzati microeconomici per simulare lo sviluppo di una città ideale di circa 200.000 abitanti.
“Il nostro lavoro dimostra”, nota il Prof. Caruso, “che un elevato numero di parchi, aree forestali e campi da gioco, facilmente accessibili, induce la gente a stabilirsi in città in case più piccole”. In questo modo vengono ridotti i costi, le scomodità del pendolarismo e i ricercatori hanno potuto osservare effetti positivi sulla salute delle persone.
Il Prof. Caruso consiglia la realizzazione di un maggior numero di percorsi pedonali e di piste ciclabili che conducano ai giardini.
Il passo vanti teorico ottenuto dai ricercatori deve essere applicato in pratica, nella prossima fase, alle aree urbane. Esso potrebbe rappresentare la chiave per la soluzione di uno dei principali problemi dei pianificatori urbani.
Caruso critica come in sede di elaborazione di progetti di edilizia abitativa si è finora proceduto in modo sbagliato: i politici locali hanno tentato di insediare più persone nelle città, avendo finanziato un’edilizia ad elevata densità abitativa su quasi ogni spicchio di terreno disponibile. “Tuttavia, nei sobborghi urbani e nelle città satellite, la domanda di appartamenti spaziosi continua a rimane alta”, continua lo scienziato. “Gli sforzi fatti per attrarre più persone nelle città potrebbero aver avuto, pertanto, esattamente l’effetto contrario”.
Gli scienziati ritengono che gli urbanisti potrebbero aver sottovalutato l’importanza, attribuita dai residenti nelle aree urbane, di un’ampia offerta di spazi verdi facilmente accessibili. “Per rendere attraenti le piccole villette e i piccoli appartamenti, un forte incentivo per le persone potrebbe essere la presenza nelle vicinanze di parchi, aree forestali e campi da gioco”. Questa è una opportunità per migliorare la qualità della vita per i sostenitori della vita in città, che vivono in aree densamente popolate. Secondo l’indagine, infatti, le persone risultano più integrate nel contesto urbano e possono raggiungere più agevolmente i luoghi di lavoro, i negozi e le strutture pubbliche. La vita in città viene ad avere, inoltre, un effetto positivo sull’ambiente in quanto: i cittadini sono più propensi a camminare o ad usare i mezzi pubblici e gli appartamenti di più piccole dimensioni possono essere riscaldati in modo più efficiente. E’ meno costoso, inoltre, fornire alla popolazione urbana un buon sistema di trasporto e di servizi pubblici.